Il nostro smartphone ci ascolta davvero con la tecnologia dell’active listening
Negli ultimi anni, la questione se i moderni smartphone siano in grado di “ascoltare” le nostre conversazioni è diventata un tema di grande interesse e preoccupazione, e recentemente, le dichiarazioni di Cox Media Group (CMG) hanno riacceso il dibattito, portando nuove evidenze e sollevando interrogativi sulla privacy e la sicurezza dei dati personali.
Cox Media Group, una società americana specializzata in marketing, ha infatti attirato l’attenzione per aver promosso un servizio denominato “Active Listening“. Questo servizio, come descritto in una pagina web poi rimossa, affermava di poter identificare “conversazioni rilevanti tramite smartphone, smart TV e altri dispositivi” utilizzando l’intelligenza artificiale. Lo scopo dichiarato era quello di consentire alle aziende locali di targettizzare gli annunci pubblicitari in modo più preciso, basandosi sui dati vocali raccolti dai dispositivi degli utenti.
L’active listening, secondo le informazioni diffuse prima della rimozione della pagina, utilizza i microfoni dei dispositivi per raccogliere dati personali vocali. Questi dati vengono poi analizzati per creare annunci pubblicitari personalizzati, basati sulle parole chiave pronunciate dagli utenti. Questo approccio solleva significative preoccupazioni in termini di privacy, poiché implica che le conversazioni private possano essere intercettate e utilizzate a fini commerciali.
La possibilità che i nostri smartphone possano ascoltare le conversazioni ambientali ha turbato molti utenti, portando a un acceso dibattito sulla sicurezza dei dati personali. Nonostante le rassicurazioni da parte di alcune aziende e la mancanza di prove concrete in passato, le affermazioni di CMG hanno sollevato dubbi legittimi. La tecnologia dell’active listening potrebbe infatti compromettere la privacy degli utenti, trasformando ogni conversazione privata in un’opportunità per il marketing mirato.
Di seguito alcuni consigli per proteggere la propria privacy dalle attività occulte di active listening:
1. Disattivare l’ascolto continuo: la maggior parte degli smartphone permette di disabilitare l’ascolto passivo nelle impostazioni
2. Controllare le autorizzazioni e verificare quali app hanno accesso al microfono e limitare i permessi
3. Aggiornare il software: gli aggiornamenti spesso includono patch di sicurezza importanti
Nonostante le preoccupazioni, l’IA continuerà a giocare un ruolo centrale nell’evoluzione degli smartphone. La sfida sarà bilanciare innovazione e tutela della privacy degli utenti. In conclusione, mentre l’IA negli smartphone offre innegabili vantaggi, è fondamentale rimanere consapevoli delle implicazioni sulla privacy.
Come utenti, occorre essere quindi proattivi nel gestire le impostazioni dei propri dispositivi e rimanere informati sulle evoluzioni di questa tecnologia.
Articolo ripreso da FederPrivacy